In ottemperanza al DPCM del 3 novembre 2020, il Teatro Comunale di Bologna informa che sono sospesi tutti gli eventi aperti al pubblico fino al 3 dicembre 2020.

Pertanto si aggiungono alla lista degli spettacoli già sospesi fino al 24 novembre, a seguito del precedente decreto, anche il concerto sinfonico del 27 novembre al PalaDozza diretto da Oksana Lyniv e con il violinista Stefan Milenkovich, l’incontro con Alessandro Fullin del 1° dicembre in Foyer Rossini intitolato “La bohème: vita d’artista” per la rassegna “Parliamo d’Opera” e il concerto sinfonico del 2 dicembre all’Auditorium Manzoni diretto da James Conlon.

La direzione del Teatro Comunale sta lavorando alla riprogrammazione degli spettacoli sospesi; i titoli di ingresso già acquistati resteranno quindi validi per le nuove date, che verranno comunicate non appena possibile. 

 

BEETHOVEN | BRUCH | SCHUMANN

Oksana Lyniv | Stefan Milenkovich, violino

Nata a Brody in Ucraina, Oksana Lyniv è da sempre molto attiva nel suo paese d’origine, dove ricopre dapprima la carica di direttore musicale del Lviv National Academy Opera and Ballet Theatre e dal 2008 al 2013 di vicedirettore dell’Odessa National Academic Opera and Ballet Theater.

Premiato come Artist of the Century in Serbia (2002), Most Humane Person (2003) e Brand Personality of the Year (2010), Stefan Milenkovich è un artista unico con una straordinaria longevità produttiva, professionalità e creatività. La sua filosofia musicale e il suo stile di vita sono una vera definizione di eclettico: egli esplora il patrimonio e l’esperienza umana, musicale e generale, al fine di connettersi direttamente con il pubblico e fornire spettacoli divertenti, coinvolgenti ed energici.

Venerdì 27 Novembre 2020 | H 20.30

PalaDozza

SOLD OUT
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Programma

LUDWIG VAN BEETHOVEN

Ouverture da Fidelio op. 72b

MAX BRUCH

Concerto per violino e orchestra n.1

ROBERT SCHUMANN

Sinfonia n. 2 in Do maggiore op. 61

Compositori

Ludwig Van Beethoven

Ouverture da Fidelio op. 72b

Anno di composizione: 1814

Il lungo lavoro di composizione legato a Fidelio inizia nel 1804, quando Beethoven rimane colpito da Léonore ou l’amour conjugal di Jean-Nicolas Bouilly, e termina nel 1814. Nonostante la sua accidentata storia, è sbagliato guardare all’opera come a un lavoro torturato dai ripensamenti di autori insoddisfatti: Fidelio è un ciclo della stessa impresa, una serie di lavori scaglionati in tempi diversi, ma protesi allo stesso fine. Riassume tutto il travaglio estetico e tecnico, drammatico e musicale, che si pone a Beethoven dal momento in cui imbocca la via dell’Opera. Il lavoro per la ripresa del 1814 per l’ultima versione non fu compiuto da Beethoven nello stato d’animo di chi rimedia ad errori e manchevolezze, ma nello sforzo per la fondazione di un nuovo stile. Il Fidelio che ci è pervenuto si rivela un prodigio di finezza e di sapienza. Lo scopo teatrale viene tuttavia mancato, perché la nuova spaziatura istituisce la supremazia dell’idea sulla scena.

Max Bruch

Concerto per violino e orchestra n. 1

Anno di composizione: 1866

Prima esecuzione: Coblenza, 26 aprile 1866

Movimenti:
1. Allegro moderato
2. Adagio
3. Finale: Allegro energico

Compositore tedesco, Bruch fu una delle figure più importanti dell’Ottocento musicale, per la numerosa produzione che abbracciò un vasto campo della musica. Egli amò particolarmente il violino e sviluppò questa predilezione: il concerto è permeato da una dimensione serena che si contrappone ad istanti drammatici nei quali il tematismo estremamente sentimentale domina in modo incontrastato. L’Allegro moderato iniziale ha un carattere rapsodico che si arricchisce di sonorità zingaresche vissute articolatamente con l’orchestra. Un connubio che crea arabeschi semantici, ricchi di una creatività profonda. L’Adagio si sviluppa in modo più intimo, lavorando su temi estremamente romantici, dove il violino domina in assoluto mentre l’orchestra lo sostiene con impeto. Il Finale ha una base popolaresca che si alterna a visioni enfatiche.

Robert Schumann

Sinfonia n. 2 in Do maggiore  op. 61

Anno di composizione: 1845-1846

Movimenti:
1. Sostenuto assai; Allegro non troppo
2. Scherzo: Allegro vivace
3. Adagio espressivo
4. Allegro molto vivace

Schumann compone la Sinfonia n. 2 in do minore a Dresda fra il dicembre 1845 e l’ottobre 1846, proprio negli anni in cui cominciavano a manifestarsi i primi sintomi della malattia mentale che avrebbero sconvolto la vita del musicista. Della Sinfonia Schumann scrive “L’ho composta mentre ero ancora malato e mi pare che, ascoltandola, si dovrebbe rendersene conto; riflette la resistenza dello spirito contro le mie condizioni fisiche. Il primo movimento è pieno di questa lotta e del suo carattere capriccioso e ostinato… mi sentii rinascere nell’ultima parte: infatti una volta compiuta la sinfonia mi sentii meglio, ma essa mi ricorda un’epoca cupa”. 

 

ORCHESTRA DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA

Orchestra di grande tradizione, si sono avvicendati alla sua guida come Direttori musicali Sergiu Celibidache, Zoltán Peskó, Vladimir Delman, Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Michele Mariotti. Tra i direttori d’orchestra che hanno guidato il complesso si segnalano Gary Bertini, Myung-Whun Chung, James Conlon, Pinchas Steinberg, Valery Gergiev, Eliau Inbal, Vladimir Jurowskij, Daniel Oren, Peter Maag, Neville Marriner, Kurt Masur, Riccardo Muti, Mstislav Rostropovič, Esa Pekka Salonen, Georg Solti, Christian Thielemann, Charles Dutoit, Georges Prêtre. L’Orchestra del Teatro Comunale è frequentemente invitata all’estero (Olanda, Romania, Spagna, Francia e Svizzera) e ha partecipato a prestigiosi Festival (Amsterdam 1987, Parma 1990, Wiesbaden 1994, Santander 2004 e 2008, Aix en Provence 2005, Savonlinna 2006, Macao 2013, Muscat 2015, Guanajuato in Messico 2017, Parigi 2018). Un rapporto privilegiato con il Giappone ha dato seguito a svariate tournée, di cui la più recente in giugno 2019 ad Osaka, Tokyo, Yokohama, Fukuoka, con Rigoletto per la regia di Alessio Pizzech e Il barbiere di Siviglia per la regia di Federico Grazzini.

Numerose le produzioni discografiche, tra le quali La Favorita diretta da Richard Bonynge, Oberto Conte di San Bonifacio diretto da Zoltán Peskó, Il barbiere di Siviglia diretto da Giuseppe Patané, La figlia del reggimento diretta da Bruno Campanella, Le maschere e La bohème dirette da Gianluigi Gelmetti, La scala di seta diretta da Gabriele Ferro, Macbeth, Manon Lescaut, Rigoletto, La cenerentola, Messa Solenne e le produzioni videografiche dei Vespri siciliani e di Giovanna d’Arco e Werther dirette da Riccardo Chailly, Armida diretta da  Daniele Gatti, Simon Boccanegra diretto da Michele Mariotti.

L’Orchestra, guidata da Michele Mariotti, ha inciso per Decca un CD di arie sacre con Juan Diego Flórez e per Sony un album di arie romantiche con Nino Machaidze. Per Deutsche Grammophon Le Comte Ory con Flórez e La Nuit de Mai, arie d’opera e canzoni di Leoncavallo, con Placido Domingo. Di recente pubblicazione per l’etichetta PENTATONE un CD di ouvertures rossiniane per celebrare i 150 anni dalla morte del compositore.

Nel marzo 2013 i corpi artistici del Teatro Comunale di Bologna diretti da Michele Mariotti sono stati protagonisti del concerto inaugurale del IV Festival internazionale Mstislav Rostropovich di Mosca eseguendo la Messa da Requiem di Verdi. Nell’ottobre del 2015, sempre con Michele Mariotti sul podio, hanno inaugurato la rassegna Lingotto Musica presso l’Auditorium Giovanni Agnelli di Torino, dove hanno eseguito lo Stabat Mater, l’Ouverture e le Danze dal Guillaume Tell di Rossini.

Dopo una trentennale partecipazione al Rossini Opera Festival (dal 1988 al 2016), il 2017 ha segnato una nuova collaborazione tra il Teatro Comunale di Bologna e il Festival Verdi di Parma che, tra le varie produzioni, ha visto impegnata l’Orchestra ne lo Stiffelio firmato da Graham Vick. Andato in scena al Teatro Farnese, ha ottenuto un grande successo di pubblico e critica vincendo il Premio Speciale del 37° Premio della critica Musicale “Franco Abbiati”. Gli impegni dell’autunno 2019 dell’Orchestra per il Festival Verdi comprendono Luisa Miller alla Chiesa di San Francesco del Prato a Parma e Aida al Teatro Verdi di Busseto.

Nel 2018, la produzione del Teatro Comunale La bohème di Graham Vick ha vinto il Premio Abbiati come miglior spettacolo.