LE ARMONIE DELL'ARTE

L'Illuminismo

E se fosse l’Illuminismo l’età che ha coniugato nella maniera più intelligente ragione e sentimento? Non era l’età dell’arida Ragione, come ci hanno fatto credere a scuola, ma un fiorire di temi e valori come natura, tolleranza, felicità, scetticismo, libertà civile, lotta ai pregiudizi, cosmopolitismo, solidarietà e – certo – anche ragione, ma senza dimenticare sentimenti morali e sensibilità estetica (parola quest’ultima quanto mai settecentesca). Voltaire portava le idee di Newton a tout le monde mentre Rameau, compositore geniale e prolifico, autore di opere come Le indie galanti, nel suo Traité de l’harmonie réduite à ses principes naturels di naturale metteva proprio il meccanicismo newtoniano, con tanto di leggi matematiche garanti del divino ordine universale. Eppure, diceva, «per gioire pienamente degli effetti della musica, bisogna essere in un puro abbandono di sé stessi». E uguale sensibilità dimostravano i musicisti dell’epoca, Carl Philipp Emanuel Bach (figlio di quel Bach che pure di musica, matematica e sentimento se ne intendeva), e poi Handel, Haydn e Mozart: brillanti, leggeri e profondi, inventori della forma sonata e della sinfonia classica, portata alla sua massima espressività dialettica da Beethoven, anch’egli impregnato di valori illuministici, come pure Rossini, definito da Stendhal il “Voltaire della musica”.  Illuminismo e romanticismo s’incontrano, in modi diversi, in filosofi come Rousseau o Diderot. Assai filosofico è anche Mozart. Non tanto per i valori massonici trasformati in favola nel Flauto magico, vittoria della luce sull’oscurità, ma per la giocosità del Don Giovanni, che ricorda tanto Diderot quando confronta le sue idee alle cortigiane, lasciando questa per l’altra, confessando di intrattenersi con sé stesso, nelle sue passeggiate, «di politica, di gusto, di filosofia: abbandono il mio spirito a tutto il mio libertinaggio; lo lascio libero di seguire la prima idea saggia o folle che si presenta».

18 ottobre | H 20.30

Auditorium Manzoni

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PROTAGONISTI SUL PALCO

Piergiorgio Odifreddi

(1950) ha studiato matematica in Italia, Stati Uniti e Unione Sovietica, insegnato logica matematica presso l’Università di Torino e la Cornell University (Usa), e collaborato con La Stampa, Repubblica e Le Scienze.

Armando Massarenti

Filosofo della scienza, giornalista, firma storica del supplemento culturale Il Sole 24 Ore-Domenica di cui è stato direttore. Ha scritto molti libri e vinto numerosi premi, tra cui il premio filosofico Castiglioncello, nel 2007 con Il lancio del nano, e, nel 2021, con La pandemia dei dati (con A. Mira) il premio nazionale per la divulgazione scientifica del Cnr.

PROGRAMMA

Jean-Philippe Rameau
da “Les Indes Galantes”, Ouverture

Franz Joseph Haydn
da “L’isola disabitata”, Ouverture

Wolfgang Amadeus Mozart
Sinfonia n. 41 in Do maggiore K 551

Wolfgang Amadeus Mozart
da “Le nozze di Figaro”, Ouverture

Ludwig van Beethoven
Sinfonia n. 2 in re maggiore, op. 36

Orchestra del Teatro Comunale di Bologna

Orchestra di grande tradizione, si sono avvicendati alla sua guida come Direttori musicali Sergiu Celibidache, ZoltánPeskó, Vladimir Delman, Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Michele Mariotti. Tra i direttori d’orchestra che hanno guidato il complesso si segnalano Gary Bertini, Myung-Whun Chung, James Conlon, Pinchas Steinberg, Valery Gergiev, Eliau Inbal, Vladimir Jurowskij, Daniel Oren, Peter Maag, Neville Marriner, Kurt Masur, Riccardo Muti, Mstislav Rostropovič, Esa Pekka Salonen, Georg Solti, Christian Thielemann, Charles Dutoit, Georges Prêtre. L’Orchestra del Teatro Comunale è frequentemente invitata all’estero (Olanda, Romania, Spagna, Francia e Svizzera) e ha partecipato a prestigiosi Festival (Amsterdam 1987, Parma 1990, Wiesbaden 1994, Santander 2004 e 2008, Aix en Provence 2005, Savonlinna 2006, Macao 2013, Muscat 2015, Guanajuato in Messico 2017, Parigi 2018). Un rapporto privilegiato con il Giappone ha dato seguito a svariate tournée, di cui la più recente in giugno 2019 ad Osaka, Tokyo, Yokohama, Fukuoka, con Rigoletto e Il barbiere di Siviglia.

Numerose le produzioni discografiche, tra le quali La Favorita diretta da Richard Bonynge, Oberto Conte di San Bonifacio diretto da Zoltán Peskó, Il barbiere di Siviglia diretto da Giuseppe Patané, La figlia del reggimento diretta da Bruno Campanella, Le maschere e La bohème dirette da Gianluigi Gelmetti, La scala di seta diretta da Gabriele Ferro, MacbethManon LescautRigolettoLa cenerentola, Messa Solenne e le produzioni videografiche dei Vespri siciliani e di Giovanna d’Arco e Werther dirette da Riccardo Chailly, Armida diretta da Daniele Gatti, Simon Boccanegra e Attila diretti da Michele Mariotti.

L’Orchestra, guidata da Mariotti, ha inciso per Decca un CD di arie sacre con Juan Diego Flórez e per Sony un album di arie romantiche con Nino Machaidze; per Deutsche Grammophon Le Comte Ory con Flórez e La Nuit de Mai, arie d’opera e canzoni di Leoncavallo, con Placido Domingo e per l’etichetta PENTATONE un CD di ouvertures rossiniane per celebrare i 150 anni dalla morte del compositore.Nell’aprile 2021 l’Orchestra ha registrato per Deutsche Grammophon un disco di prossima uscita con il tenore Benjamin Bernheim e Frédéric Chaslin sul podio.

Nel marzo 2013 i corpi artistici del Teatro Comunale di Bologna diretti da Mariotti sono stati protagonisti del concerto inaugurale del IV Festival internazionale Mstislav Rostropovich di Mosca eseguendo la Messa da Requiem di Verdi. Poi nell’ottobre del 2015 hanno inaugurato la rassegna Lingotto Musica presso l’Auditorium Giovanni Agnelli di Torino, dove hanno eseguito lo Stabat Mater, l’Ouverture e le Danze dal Guillaume Tell di Rossini. Inoltre, la nuova produzione della Bohème al Teatro Comunale, con la regia di Graham Vick e la direzione di Mariotti, ha vinto il Premio Abbiati come miglior spettacolo del 2018.

Dopo una trentennale partecipazione al Rossini Opera Festival (dal 1988 al 2016), il 2017 ha segnato una nuova collaborazione tra il Teatro Comunale di Bologna e il Festival Verdi di Parma che, tra le varie produzioni, ha visto impegnata l’Orchestra nello Stiffelio firmato da Graham Vick. Andato in scena al Teatro Farnese, ha ottenuto un grande successo di pubblico e critica vincendo il Premio Speciale del 37° Premio della critica Musicale “Franco Abbiati”. Nel 2019 l’Orchestra è stata protagonista al Festival Verdi nella Luisa Miller alla chiesa di San Francesco del Prato a Parma e nell’Aida al Teatro Verdi di Busseto, mentre nel 2020 di un concerto sinfonico diretto da Valerij Gergiev al Teatro Regio di Parma. Da gennaio 2022 la Direttrice Musicale del Teatro Comunale di Bologna è Oksana Lyniv.

TEAM CREATIVO

direzione artistica

Valentino Corvino

curatela

Barbara Abbondanza

supervisione scenica

Giovanni Carlo Federico Villa