GIOACHINO ROSSINI

La Cenerentola 

ossia la bontà in trionfo

Dramma giocoso in due atti
su libretto di Jacopo Ferretti

La Cenerentola di Rossini si configura come un’opera fatta di travestimento e trasformazione, sia nella storia sia nei motivi musicali. La trasformazione più miracolosa di tutte è, naturalmente, quella cui è soggetta la protagonista, Angelina: l’ingenua fanciulla che al levare del sipario è calata in un mondo di personaggi da opera buffa diviene gradualmente una donna matura e regale.

Produzione del Teatro dell’Opera di Roma

LEGGI IL COMUNICATO

Giovedì 16 dicembre 2021 | H 20.00

Sabato 18 dicembre 2021 | H 20.00

Martedì 21 dicembre 2021 | 20.00

Giovedì 23 dicembre 2021 | 18.00

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NOTE DI REGIA

“Nella mia messinscena c’è un lieto fine a metà. Per tutto lo spettacolo racconto un mondo meccanico che circonda Cenerentola. Le metto accanto, a fare le serve con lei, delle bambole meccaniche con una chiavetta nella schiena, come dei carillon, che lei carica in modo che si animino e l’aiutino non solo nei lavori domestici, ma a superare anche la solitudine. Si dimostrano le uniche creature buone che le stiano accanto, che le facciano compagnia. Anche il principe travestito da servitore avrà un suo seguito di “bamboli” vestiti come lui, come se i personaggi buoni in qualche modo non avessero la possibilità di dialogare, di comunicare con il resto del mondo che invece è cieco e sordo, perfido e cattivo. Per cui questi due personaggi, che sono gli unici buoni di tutta l’opera, in qualche modo sono circondati da “animelle” meccaniche che li accompagnano nel loro viaggio verso l’amore. Quando poi Cenerentola e il suo principe – che in realtà in tutta l’opera per lei è il servo – si innamoreranno, anche i loro bamboli e bambole avranno un idillio d’amore. Tutto questo si capisce bene visivamente, perché Cenerentola e le serve sono vestite allo stesso modo, e lo stesso Don Ramiro e i suoi bamboli. Da Vendetta e perdono in una fiaba moderna.

 Emma Dante

Estratto da Intervista ad Emma Dante, di Giuseppe Distefano
Per gentile concessione della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma

CAST

DON RAMIRO

Antonino Siragusa

DON MAGNIFICO

CLORINDA

ANGELINA detta CENERENTOLA

MAESTRO DEL CORO
GEA GARATTI ANSINI

REGIA RIPRESA DA
FEDERICO GAGLIARDI

SCENE
CARMINE MARINGOLA

COSTUMI
VANESSA SANNINO

LUCI
CRISTIAN ZUCARO

 

MOVIMENTI COREOGRAFICI
MANUELA LO SICCO

COMPOSITORE

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Compositore italiano nato a Pesaro nel 1792 e morto a Parigi nel 1868.
La sua attività ha spaziato attraverso vari generi musicali ma è ricordato soprattutto per le composizioni di opere liriche tra cui Il Barbiere di Siviglia, L’Italiana in Algeri, La Cenerentola, Semiramide e Guglielmo Tell.

Considerato uno tra i massimi operisti nella storia della musica per precocità e velocità di composizione, è conosciuto anche come il Cigno di Pesaro.