Die Schöpfung (La Creazione) I Oratorio per soli, coro ed orchestra Hob:XXI:2

La religiosità senza (apparenti) turbamenti di Haydn è squarciata da possenti presagi della musica che verrà. Quando nel 1798 apparve “La Creazione”, oratorio che deve molto alle impressioni suscitate dall’ascolto di Handel in Inghilterra, Beethoven stava già scrivendo la Sonata Patetica, immettendo nel secolo dei Lumi un acconto sostanzioso di Romanticismo. Anche Haydn però si apre a colori più moderni, nel tentativo di rendere pittoricamente gli sconvolgimenti della natura, al confronto della quale l’uomo è piccola cosa, ma tutt’altro che insignificante: ecco il muggire dei venti, le folgori, i tuoni, le nubi, la luce. Un’orchestra poderosa con tre tromboni, corni, trombe e timpani sorpassa il suono levigato del ‘700 e offre immagini potenti e teatrali. Ma soprattutto, dalle profondità del cuore di un compositore quasi settantenne, emerge con forza traboccante una tenerezza piena di meraviglia, una commossa riconoscenza di fronte alla bellezza, alla bontà e all’innocenza del mondo.