solbiaTi, ghedini, beethoven

Asher Fisch | ARS TRIO DI ROMA

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Direttore d’orchestra Israeliano, Asher Fisch collabora regolarmente con i maggiori teatri europei e americani e con complessi sinfonici di prestigio.

 

Laura Pietrocini piano
Marco Fiorentini violino
Valeriano Taddeo violoncello

Fin dal loro debutto nel 2001, gli Ars Trio di Roma si sono imposti come uno dei giovani trii di maggior interesse sulla scena Italiana.

 

Sabato 26 ottobre | H 20.30

Si informa il gentile pubblico che questo concerto è stato spostato al

AUDITORIUM MANZONI

Gli abbonati potranno accedere presentando il cartoncino d'abbonamento del Teatro Comunale e occupare i propri posti della Stagione Sinfonica per i concerti previsti  al Teatro Manzoni.
EVENTO CONCLUSO

Programma

GIORGIO FEDERICO GHEDINI
Concerto dell’Albatro per violino, violoncello, pianoforte, voce recitante e orchestra

ALESSANDRO SOLBIATI
SINOPIA per orchestra

LUDWIG VAN BEETHOVEN
Sinfonia n. 7 op. 92 in La maggiore

Compositori

Concerto dell’Albatro per violino, violoncello, pianoforte, voce recitante e orchestra (durata 26’)

Data composizione: 1945
Movimenti:
1. Largo
2. Andante un poco mosso
3. Andante sostenuto
4. Allegro vivace
5. Andante

Ghedini fu compositore fecondo, legato soprattutto alla lezione della scuola del contrappunto italiano, ma portò avanti, nell’arco della sua vita, anche un’intensa attività didattica. I suoi concerti possono essere divisi in due periodi: quelli degli anni ’40 e quelli degli anni ’50. Il Concerto dell’albatro scritto per violino, violoncello, pianoforte e orchestra, con voce recitante che legge estratti del testo di Melville, Moby Dick, appartiene al primo periodo e si configura come la sua composizione più riuscita, dove ai procedimenti costruttivi d’impronta neo-barocca si combinano tensioni melodiche, atmosfere tenebrose e tormentati passaggi sonori.

Alessandro Solbiati

Sinopia per orchestra – Nuova commissione del TCBO

“Sebbene il termine sinopia (il disegno preparatorio in terra rossa di un affresco) derivi dalla città di Sinope, da cui veniva tale terra rossa, mi è sempre piaciuto pensare che esso contenga anche un riferimento alla parola greca synopsis (visione di insieme), perché questo è il doppio fascino delle sinopie, quello di essere da una parte un rapido schizzo che spesso rivela la personalità del pittore più del compiuto esito finale, e dall’altra una visione totale e sintetica del futuro affresco. SINOPIA, il mio brano, riunisce infatti i due aspetti: in una dozzina di minuti delinea e racchiude con la chiarezza e i tratti di ogni sintesi le fasi dell’arco narrativo di un mio progetto teatrale di cui non voglio qui svelare l’oggetto: esse sono il drammatico e quasi violento attacco, il suo precipitare nel vuoto e nella desolazione, il faticoso ripartire per una meta lontana in cui, al terzo tentativo, si ritrova un filo di luce.”
Alessandro Solbiati

Sinfonia n. 7 in La maggiore op. 92 (durata 42’)

Data composizione: 1812
Prima esecuzione: Vienna, Sala dell’Università, 8 Dicembre 1813
Movimenti:
1. Poco sostenuto – Vivace
2. Allegretto
3. Presto
4. Allegro con brio

La Settima di Beethoven fu rappresentata a Vienna nel 1823, sotto la direzione del compositore stesso, in occasione di una ricorrenza patriottica (una serata a beneficio dei soldati austriaci e bavaresi feriti nella battaglia di Hanau) e il successo fu tale che nel  1816 furono pubblicate sei trascrizioni diverse della partitura.

Il carattere stravagante ed estroso del materiale musicale è condensato da una continuità ritmica costante in tutta la sinfonia tanto che Wagner, parlandone nella sua Opera d’arte dell’avvenire, ne dà questa definizione: «Questa sinfonia è l’apoteosi della danza in se stessa: è la danza nella sua essenza superiore l’azione felice dei movimenti del corpo incarnati nella musica. Melodia e armonia si mescolano nei passi nervosi del ritmo […]». La Settima di Beethoven chiude un capitolo nella storia della sinfonia, dando espressione definitiva a tutto il potenziale linguistico e comunicativo messo in atto dalle ultime sinfonie di Haydn e Mozart circa venti anni prima.

Acoustic room

realizzata grazie ad

Alfa Wassermann S.p.A.

2015

ORCHESTRA DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA

Orchestra di grande tradizione, si sono avvicendati alla sua guida come Direttori musicali Sergiu Celibidache, Zoltán Peskó, Vladimir Delman, Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Michele Mariotti. Tra i direttori d’orchestra che hanno guidato il complesso si segnalano Gary Bertini, Myung-Whun Chung, James Conlon, Pinchas Steinberg, Valery Gergiev, Eliau Inbal, Vladimir Jurowskij, Daniel Oren, Peter Maag, Neville Marriner, Kurt Masur, Riccardo Muti, Mstislav Rostropovič, Esa Pekka Salonen, Georg Solti, Christian Thielemann, Charles Dutoit, Georges Prêtre. L’Orchestra del Teatro Comunale è frequentemente invitata all’estero (Olanda, Romania, Spagna, Francia e Svizzera) e ha partecipato a prestigiosi Festival (Amsterdam 1987, Parma 1990, Wiesbaden 1994, Santander 2004 e 2008, Aix en Provence 2005, Savonlinna 2006, Macao 2013, Muscat 2015, Guanajuato in Messico 2017, Parigi 2018). Un rapporto privilegiato con il Giappone ha dato seguito a svariate tournée, di cui la più recente in giugno 2019 ad Osaka, Tokyo, Yokohama, Fukuoka, con Rigoletto per la regia di Alessio Pizzech e Il barbiere di Siviglia per la regia di Federico Grazzini.

Numerose le produzioni discografiche, tra le quali La Favorita diretta da Richard Bonynge, Oberto Conte di San Bonifacio diretto da Zoltán Peskó, Il barbiere di Siviglia diretto da Giuseppe Patané, La figlia del reggimento diretta da Bruno Campanella, Le maschere e La bohème dirette da Gianluigi Gelmetti, La scala di seta diretta da Gabriele Ferro, Macbeth, Manon Lescaut, Rigoletto, La cenerentola, Messa Solenne e le produzioni videografiche dei Vespri siciliani e di Giovanna d’Arco e Werther dirette da Riccardo Chailly, Armida diretta da  Daniele Gatti, Simon Boccanegra diretto da Michele Mariotti.

L’Orchestra, guidata da Michele Mariotti, ha inciso per Decca un CD di arie sacre con Juan Diego Flórez e per Sony un album di arie romantiche con Nino Machaidze. Per Deutsche Grammophon Le Comte Ory con Flórez e La Nuit de Mai, arie d’opera e canzoni di Leoncavallo, con Placido Domingo. Di recente pubblicazione per l’etichetta PENTATONE un CD di ouvertures rossiniane per celebrare i 150 anni dalla morte del compositore. 

Nel marzo 2013 i corpi artistici del Teatro Comunale di Bologna diretti da Michele Mariotti sono stati protagonisti del concerto inaugurale del IV Festival internazionale Mstislav Rostropovich di Mosca eseguendo la Messa da Requiem di Verdi. Nell’ottobre del 2015, sempre con Michele Mariotti sul podio, hanno inaugurato la rassegna Lingotto Musica presso l’Auditorium Giovanni Agnelli di Torino, dove hanno eseguito lo Stabat Mater, l’Ouverture e le Danze dal Guillaume Tell di Rossini.

Dopo una trentennale partecipazione al Rossini Opera Festival (dal 1988 al 2016), il 2017 ha segnato una nuova collaborazione tra il Teatro Comunale di Bologna e il Festival Verdi di Parma che, tra le varie produzioni, ha visto impegnata l’Orchestra ne lo Stiffelio firmato da Graham Vick. Andato in scena al Teatro Farnese, ha ottenuto un grande successo di pubblico e critica vincendo il Premio Speciale del 37° Premio della critica Musicale “Franco Abbiati”. Gli impegni dell’autunno 2019 dell’Orchestra per il Festival Verdi comprendono Luisa Miller alla Chiesa di San Francesco del Prato a Parma e Aida al Teatro Verdi di Busseto.

Nel 2018, la produzione del Teatro Comunale La bohème di Graham Vick ha vinto il Premio Abbiati come miglior spettacolo.