Mozart | beethoven
Julian Rachlin, direttore e solista
Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna
Violinista, violista e direttore d’orchestra, Julian Rachlin è uno dei musicisti più brillanti e apprezzati nel nostro tempo. Nel corso dei suoi primi anni di carriera si è esibito come solista insieme alle orchestre più prestigiose e ai più grandi direttori. Si è recentemente imposto come direttore di grande successo, apprezzato per lo stile dinamico e le interpretazioni vibranti, forte di una presenza sempre maggiore sui palcoscenici internazionali. È Direttore ospite principale della Royal Northern Sinfonia, dell’Orchestra Filarmonica di Turku e dell’Orchestra Sinfonica di Kristiansand.
Lunedì 17 Febbraio 2020 | H 20.30
Auditorium Manzoni
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Programma
LUDWIG VAN BEETHOVEN
Ouverture da Le creature di Prometeo
WOLFGANG AMADEUS MOZART
Concerto per violino e orchestra n. 3 in Sol maggiore
K 216
LUDWIG VAN BEETHOVEN
Sinfonia n. 6 in Fa maggiore op. 68 “Pastorale”
Compositori
Ouverture da Le creature di Prometeo
Anno di composizione: 1800
Prima esecuzione: Burgtheater Vienna, 28 Marzo 1801
Le creature di Prometeo è l’unico balletto musicato da Beethoven. Costituisce l’op. 43 all’interno del catalogo beethoviano ed è composto da tre atti. Nonostante l’accoglienza positiva da parte del pubblico al suo debutto, il successo a posteriori del balletto è da limitare alla sola Ouverture, dallo stile curato e dal carattere fantasioso e raffinato.
Sinfonia n. 6 in Fa maggiore op. 68 “Pastorale”
Anno di composizione: 1807/1808
Prima esecuzione: Vienna, Theater an der Wien, 22 dicembre 1808
Movimenti:
1. Allegro ma non troppo
2. Andante molto mosso
3. Allegro
4. Allegro
5. Allegretto
La Sinfonia Pastorale rappresenta un nuovo traguardo espressivo, come annotato dallo stesso Beethoven: “Bisogna che l’ascoltatore scopra le situazioni. […] Il tutto si capirà anche senza una descrizione, poiché è più sentimento che pittura con i suoni”. Il tutto risulta chiaro già dal primo movimento che si distende come un’ondata di sereno benessere, segnato da rari contrasti armonici che guidano appunto alla contemplazione della Natura. Allo scatenamento dell’orchestra nel Temporale segue la quiete su cui si scioglie quel canto di ringraziamento elevato in maniera progressiva da tutta l’orchestra nel finale. Ad accrescere l’intensità del racconto intervengono nel Temporale strumenti assenti nei movimenti precedenti, come i tromboni, i timpani e l’ottavino.
Concerto per violino e orchestra n. 3 in Sol maggiore K 216
Anno di composizione: 1775
Movimenti:
1. Allegro
2. Adagio
3. Rondeau, allegro
Nel concerto K. 216, particolarmente ingegnoso è il dialogo dello strumento solista con il tutti orchestrale: l’orchestra invita incessantemente il solista al dialogo, e ricalca nell’organico la formazione degli altri quattro concerti del 1775; sono assenti i clarinetti e i fagotti, ciò che permette di eliminare un rischioso antagonista, mentre è sempre presente un paio di corni, che timbra l’insieme con suadente e misurata precisione. Gli oboi, unici protagonisti della ridottissima sezione dei legni nel primo tempo, sono sostituiti dai flauti nell’Adagio, un bellissimo movimento di concerto che introduce una nuova maniera espressiva e quasi “parlante” di trattare il violino da parte di Mozart. Il terzo movimento, Rondeau (Allegro), è più prossimo nella forma al modello francese. Dopo il passaggio al tono di dominante (Re maggiore) nel secondo movimento si torna al Sol nel Rondeau, che recupera gli oboi in luogo dei flauti.