HARTMAN | STANKOVYČ | WAGNER
Oksana Lyniv direttrice
Valeriy Sokolov violino
Gea Garatti Ansini maestro del coro
Orchestra e Coro del TCBO
7 Aprile | H 20.30
Auditorium Manzoni
ASCOLTA IL PODCAST DEL CONCERTO
a cura di Luca Baccolini
7 Aprile | H 20.30
Auditorium Manzoni
Grazie al progetto “Note a margine” tutti i concerti della Stagione Sinfonica 2023, saranno introdotti da una guida all’ascolto a cura della Direzione artistica del Teatro Comunale di Bologna. Le introduzioni si svolgeranno 30 minuti prima dell’inizio del concerto,
presso il foyer/zona bar dell’Auditorium Manzoni.
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PROGRAMMA
Concerto funèbre
Pur non avendo mai lasciato l’Europa in tempo di guerra, il tedesco Karl Amadeus Hartmann (1905-1963) fu un oppositore del regime nazista, al quale non fornì mai la sua musica. Dopo il 1945, molti dei suoi lavori ebbero la meritata visibilità, com’è il caso della “Musik der Trauer” (poi ribattezzata “Concerto funebre”), terminata all’alba del secondo conflitto mondiale e revisionata nel 1959. In una lettera al direttore Hermann Scherchen, Hartmann ha chiarito che la struttura del Concerto funebre è concepita per riflettere “la disperazione intellettuale e spirituale del periodo”, veicolata da una musica che oscilla tra rabbiose dissonanze e paesaggi di nera desolazione. Una delle pagine più intense e drammatiche del Novecento musicale.
Violin Concerto n. 3
Yevhen Stankovych (1942) è una delle figure chiave della cultura contemporanea ucraina. Le sue opere strumentali e vocali sono immediatamente riconoscibili per lo spiccato istinto drammatico, come emerge anche nel suo “Requiem per le vittime dell’Holodomor”, la grande carestia provocata da Stalin nei territori dell’odierna Ucraina. Se prima del 1991 la produzione musicale di Stankovych era regolarmente oggetto di censura da parte delle autorità sovietiche, negli ultimi decenni sempre più solisti internazionali hanno esplorato il suo mondo sonoro caratterizzato da un linguaggio di grande immediatezza espressiva, come dimostra anche il suo Terzo Concerto per violino e orchestra, un condensato di intenso lirismo che allo strumento solista affida un ruolo simile alla voce umana.
Parsifal suite
arr. Claudio Abbado
Il primo grande incontro di Claudio Abbado con Wagner avvenne con “Lohengrin” del 1981 alla Scala (la regia era di Giorgio Strehler). L’idea di accostare brani orchestrali tratti dalle opere è legittimata dallo stesso Wagner, che compì la stessa operazione fondendo il Preludio e il Liebestod, ovvero l’alfa e l’omega del “Tristano e Isotta” per renderli fruibili in forma di concerto senza la parte vocale. Anche per “Parsifal” il compositore tedesco produsse un arrangiamento simile, ma lo spartito originale andò perduto durante la guerra. Da qui l’idea di Abbado: ascoltando registrazioni di Furtwängler, Reiner e Muck che contenevano brani di “Parsifal” per sola orchestra, il grande direttore ha preparato una collezione che restituisse l’incanto mistico dell’ultima opera wagneriana.