STAGIONE SINFONICA 2022
BRAHMS | SCHUBERT
Vassily Sinaisky, direttore
Mark Bouchkov, violino
Narek Hakhnazaryan, violoncello
Filarmonica del TCBO
MAIN PARTNER
PROGRAMMA
Concerto per violino, violoncello e orchestra in la minore, op. 102, “Doppio concerto”
Anno di composizione: 1887
Prima esecuzione: 17 ottobre 1887, Theater der Stadt, Colonia
L’antica e stretta amicizia fra Brahms e il violinista Joseph Joachim aveva subito una battuta d’arresto. Fu il compositore a fare il primo passo, con un’idea per una nuova collaborazione: nacque, così, il Concerto per violino, violoncello e orchestra, che Clara Schumann definì “opera di riconciliazione”. Era il 1887 e la partitura fu l’ultimo lavoro orchestrale di Brahms. Un doppio concerto è senz’altro emblematico per la riappacificazione di due vecchi amici e, parimenti, anche un richiamo a un genere, la sinfonia concertante per più solisti, ormai in disuso, ma praticato da Haydn, Mozart e Beethoven. Brahms, tuttavia, rivisita la forma al punto da porre la cadenza dei solisti non al termine del primo movimento, bensì in apertura.
Sinfonia n. 4 in do minore, D 417 “Tragica”
Anno di composizione: 1816
Prima esecuzione: 19 novembre 1849
Movimenti:
- Adagio molto (do minore). Allegro vivace (do minore)
- Andante (la bemolle maggiore)
- Menuetto: Allegro vivace (mi bemolle maggiore). Trio (mi bemolle maggiore)
- Allegro (do minore)
Scritta da uno Schubert appena diciannovenne e probabilmente eseguita solo nel 1849, ventun anni dopo la sua morte, la Quarta sinfonia, definita Tragica dallo stesso autore, è forse quella che più risente dell’influenza beethoveniana, fin dalla scelta – condivisa con la sola Incompiuta – della tonalità minore. Schubert si pone all’ombra titanica di Beethoven, ma non ne ricalca i passi e la stessa tragicità sembra più annunciata come omaggio allo spirito eroico del compositore di Bonn che effettivamente realizzata. Vigore e magniloquenza non mancano, ma prevale un registro patetico e la futura affermazione della personalità di Schubert già si riconosce nel lirismo dell’Andante, in alcune delicatezze tematiche e nello sviluppo dell’armonia.