NEL SEGNO DI GUSTAV

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Luca Baccolini, giornalista, classe 1987, scrive dal 2010 per l’edizione bolognese di “Repubblica” e dal 2016 è redattore del mensile “Classic Voice”. Autore di numerosi libri su storia e costumi di Bologna, ha condotto per sette anni programmi radiofonici di intrattenimento culturale. Nel 2019 ha scritto il soggetto teatrale per “Opera show cooking”, spettacolo con la partecipazione di Antonino Cannavacciuolo. Collabora con svariate istituzioni musicali ed enti lirici.

Luca Baccolini

Tema e variazioni su un tema della 3ª sinfonia di Gustav Mahler per trombone e orchestra

All’instancabile attività di direttore d’orchestra, Frédéric Chaslin affianca quella non meno impegnativa di compositore. Al suo attivo conta quasi una decina di opere per il teatro e molti brani per orchestra, come il funambolico “Tema e variazioni su un tema della 3° sinfonia di Mahler” per trombone e orchestra. Prendendo un motivo per trombone tratto dal primo movimento della Terza Sinfonia, Chaslin parte per un viaggio sonoro lungo 11 variazioni che offrono anche la possibilità di familiarizzare con le peculiarità timbriche di uno strumento rarissimamente impiegato in veste solista. Il trombone, infatti, nacque per enfatizzare i momenti più corali delle composizioni. Ma fu proprio con Mahler (e prima con Wagner) che il trombone moderno venne veramente valorizzato nel tessuto sinfonico, fino all’avvento del jazz, che sviluppò ulteriormente il suo potenziale.

Sinfonia n. 4 in sol maggiore

La Quarta Sinfonia covava nella mente di Gustav Mahler già dal 1892, quando il materiale che sarebbe andato a comporre il finale si trovava già steso in forma di Lied. La gestazione vera e propria risale alla fine del XIX e ai primi giorni del ‘900. In Mahler l’evoluzione stilistica poggia su un’unica grande piattaforma poetico-filosofica, che Bruno Walter (il primo grande interprete della sua musica) seppe condensare in poche definitive parole: «Un anelito struggente a superare l’esistenza terrena». Di questo ci parla anche la Quarta Sinfonia, che con toni oscillanti tra il commovente e l’umoristico tocca le forme più incantevoli e diverse dei materiali musicali, dal lied schubertiano alla canzoncina suonata sull’organetto di strada, il classico e il popolare, terreno e celeste che si uniscono in un unico abbraccio. Simbolo di questo sentimento del mondo è l’ultimo movimento affidato al canto sopranile (o per voce bianca). «Che tono birichino vi si trova, unito al più profondo misticismo! – annotava Mahler – Tutto qui è sconvolto e rovesciato, la causalità non ha assolutamente alcun valore! È come se di colpo tu guardassi l’altra faccia della luna!». È il racconto di un mondo superiore che possiede, attraverso le parole di un bambino, qualcosa di celeste e di spaventoso allo stesso tempo.