BEETHOVEN | BRAHMS
Alexander Lonquich, direttore e pianoforte/ Ilya Gringolts, violino/ Narek Hakhnazaryan, violoncello
Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna
Alexander Lonquich è nato a Trier,in Germania. Nel 1977 ha vinto il Primo Premio al Concorso Casagrande dedicato a Schubert. Da allora ha tenuto concerti in Giappone, Stati Uniti e nei principali centri musicali europei. La sua attività lo vede impegnato con direttori d’orchestra quali Claudio Abbado, Kurt Sanderling, Ton Koopman, Emmanuel Krivine, Heinz Holliger, Marc Minkowski. Particolare in tal senso è stato il rapporto mantenuto in passato con Sandor Vègh e la Camerata Salzburg, di cui è tuttora regolare ospite nella veste di direttore-solista.
Il violinista russo Ilya Gringolts cattura il pubblico grazie alle sue esibizioni virtuosistiche ed alle sue interpretazioni sensibili, ed è sempre alla ricerca di nuove sfide musicali. Richiestissimo come solista, si dedica sia al grande repertorio orchestrale sia ad opere contemporanee e poco frequentate. Ha tenuto le prime esecuzioni assolute di opere di Peter Maxwell Davies, Augusta Read Thomas, Christophe Bertrand e Michael Jarrell. E’ inoltre molto interessato alla prassi esecutiva storica e collabora per questo con rinomati ensemble quali la Finnish Baroque Orchestra, Arcangelo od Oxford Philharmonia.
In seguito alla vittoria del Primo Premio e della Medaglia d’oro al XIV Concorso Internazionale Ciajkovskij del 2011, all’età di 22 anni, Narek Hakhnazaryan si è esibito con la maggior parte delle più rinomate orchestre e in recital e musica da camera per i Festival più prestigiosi del mondo. Narek Hakhnazaryan è un artista avvincente, un vero virtuoso con una musicalità innata e un talento eccezionale nella relazione con il suo pubblico.
Lunedì 25 Maggio 2020 | H 20.30
Teatro Manzoni
MAIN PARTNER
Programma
LUDWIG VAN BEETHOVEN
Triplo concerto in Do maggiore per pianoforte, violino e violoncello op. 56
JOHANNES BRAHMS
Sinfonia n. 3 in Fa maggiore op. 90
Compositori
Triplo concerto in Do maggiore per pianoforte, violino e violoncello op. 56
Anno di composizione: 1795
Movimenti:
1. Adagio molto; Allegro con brio
2. Larghetto
3. Scherzo: Allegro vivace
4. Allegro molto
È per Beethoven un periodo fervido e febbrile, cui non sono alieni tratti d’ironia, quello che fa da sfondo alla composizione del Triplo Concerto, definito dallo stesso autore con la formula ridondante di “Grand Concert concertant”. Un trio di pianoforte, violino e violoncello, e un’orchestra: una formazione cameristica caratteristica dell’opera su commissione e l’ensemble sinfonico tentano l’equazione, e il Triplo Concerto, passato per tradizione tra le opere “minori”, assume un valore specifico nel processo beethoviano di “sinfonizzazione” della forma concertistica. La trama dei continui rinvii tra solisti e orchestra è sostenuta da una ricchezza d’invenzione tematica spiccata nell’Allegro iniziale, poi trasfigura nel canto del Largo dominato dal cello, e ancora rimanda alla tradizione coi tratti di carattere del finale.
Sinfonia n. 3 in Fa maggiore op. 90
Anno di composizione: 1883
Prima esecuzione: 2 dicembre 1883
Movimenti:
1. Allegro con brio
2. Andante
3. Poco allegretto
4. Allegro
Composta abbastanza rapidamente anche se dopo un non breve periodo di maturazione, la Terza Sinfonia risultò largamente più matura e organica rispetto alle prove precedenti. Brahms con essa parve voler tornare agli intenti più seriosi e impegnativi della Prima Sinfonia, rifondendo quanto in quella poteva esserci stato di sperimentale o di costruttivamente eretico in una superiore sintesi formale e stilistica. Tra le sue sinfonie, la Terza può essere definita la più brahmsiana: crogiolo dove si fondono, in continuo ma inquieto divenire, le esigenze espressive più disparate, ciascuna simboleggiata via via da diverse proposte tematiche e connotazioni ritmiche, armoniche e timbriche.