Beethoven, Mozart, Beethoven
Hansjörg Albrecht | Gabriele Carcano, pianoforte
Hansjörg Albrecht nato a Freiberg, in Sassonia, ha ricevuto la prima educazione musicale come membro del Kreuzchor di Dresda. Successivamente ha studiato direzione d’orchestra e organo ad Amburgo, Lione e Colonia. E’ direttore artistico del Münchner- Bach Choir Orchester. Dirige inoltre regolarmente il Bach Collegium di Monaco e il C.P.E.- Bach- Choir di Amburgo. Come direttore d’orchestra collabora con artisti quali Arabella Steinbacher, Vilde Frang, Simone Kermes und Klaus Florian Vogt, ma anche con complessi come l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI di Torino, l’Orchestra del Teatro di San Carlo di Napoli, la Filarmonica di Praga e il Bayerisches Staatsorchester. Parallelamente alla direzione d’orchestra si è anche costruito una reputazione internazionale come organista e clavicembalista.
Nato a Torino, classe 1985, inizia lo studio del pianoforte all’età di sette anni e si diploma al Conservatorio della sua città a 17 anni con il massimo dei voti e la menzione d’onore. Continua gli studi con Andrea Lucchesini all’Accademia di Pinerolo, con Aldo Ciccolini e con Nicholas Angelich al Consevatoire National Superior de Musique. Recentemente si è esibito in recital solistici e performance cameristiche a Berlino, Francoforte, Torino, al Mantova Chamber Music Festival, al Marlboro Music Festival, alla Società del Quartetto di Milano, alla Tonhalle di Zurigo e in Corea del Sud alla Tongyeong Concert Hall.
Tracce Musicali #23 febbraio 2018 | ore 15.00Teatro Comunale
Programma
LUDWIG VAN BEETHOVEN
Fantasia per pianoforte, coro e orchestra in Do minore op. 80
WOLFGANG AMADEUS MOZART
Concerto per pianoforte e orchestra n. 24 in Do minore K 491
LUDWIG VAN BEETHOVEN
Sinfonia n. 4 in Si bemolle maggiore op. 60
Compositori
Fantasia per pianoforte, coro e orchestra in Do minore op. 80
Composta in tutta fretta per poterla eseguire nel concerto del 22 dicembre 1808 insieme alla Sinfonia n.5, la Sinfonia Pastorale e al quarto concerto per pianoforte e orchestra, la Fantasia Corale fu pubblicata ufficialmente nel 1811 con una dedica all’Imperatore Massimiliano I. E’ composta da due movimenti: l’Adagio per pianoforte solista e un Finale diviso in diverse sezioni. La Fantasia presenta un numeroso organico che include oltre a un’orchestra di archi, legni e ottoni, anche un coro e un pianoforte. Per Beethoven sarà un banco di prova per il quarto movimento della Sinfonia n.9 di cui si sentirà l’impronta del celebre tema.
Sinfonia n.4 in si bemolle maggiore op.60
Se confrontata con le “vicine” sinfonie n.3 e n.5, non troviamo nella Quarta le stesse potenti tensioni dinamiche, bensì un clima più disteso e classicheggiante. Composta nel 1806, venne definita da Schumann “una slanciata fanciulla mediterranea tra due giganti nordici”. Non c’è dubbio che tra esse sussista un diverso tipo di espressività, come la sospensione che regna nel primo movimento, dato dai lunghissimi accordi dei fiati o lo scorrere lento dell’Adagio quasi senza increspature. Il terzo e il quarto movimento sembrano invece reagire alla moderatezza della prima parte. La sinfonia culmina nel burrascoso Finale in cui tutte le tensioni esplodono e si infine si sciolgono.
Concerto per pianoforte e orchestra n.24 in do minore K491
Sono due i concerti per pianoforte e orchestra in tonalità minore scritti da Wolfgang Amadeus Mozart, quello in re minore K466 e questo, il K491 in do minore. Suddiviso in tre movimenti: Allegro, Larghetto e Allegro, è permeato da un’energia tragica che non viene mai rasserenata, né dagli interventi più virtuosistici del pianoforte, né dai chiari timbri dei legni che qui per la prima volta vedono accostati oboi e clarinetti. Fin dall’inizio, infatti, l’atmosfera parte sommessa e ombrosa, ben lontana dallo smalto brillante con cui si avviano generalmente i concerti mozartiani. Con i suoi temi semplici e delicati, il secondo movimento si inframmezza ai due allegri in pendant per il loro carattere scuro.
ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA
Orchestra di grande tradizione, si sono avvicendati alla sua guida S. Celibidache, Z. Peskó, V. Delman, R. Chailly, D. Gatti. Da gennaio 2015 Michele Mariotti, dopo essere stato Direttore principale dal 2008, ha assunto il ruolo di Direttore Musicale.
L’Orchestra del Teatro Comunale è frequentemente invitata all’estero e, in particolare, un rapporto privilegiato con il Giappone ha prodotto sei tournée dal 1993 al 2013. Dal 1988 partecipa regolarmente al Rossini Opera Festival.
Nel marzo 2013 i corpi artistici del Teatro Comunale di Bologna diretti da Mariotti sono stati protagonisti del concerto inaugurale del IV Festival internazionale Mstislav Rostropovich di Mosca eseguendo la Messa da Requiem di Verdi. Nell’ottobre del 2015, le compagini artistiche del Teatro Comunale con il loro Direttore Musicale Michele Mariotti hanno inaugurato la rassegna Lingotto Musica, presso l’Auditorium Giovanni Agnelli di Torino, con lo Stabat Mater e l’Ouverture e le Danze dal Guillaume Tell di Rossini.
Tra le più rinomate compagini corali del panorama internazionale, alla sua direzione si sono succeduti G. Riccitelli, L. Magiera, F. Fogliazza, F. Angius, P. Monti, M. Seminara, P. Vero, L. Fratini e dal 2013 A. Faidutti.
Numerose le produzioni discografiche, tra le quali La Favorita, Macbeth, Manon Lescaut, Rigoletto, La cenerentola e la Messa Solenne di Rossini.
Tra le numerose presenze all’estero si ricordano Amsterdam (1987), Wiesbaden (1994), Giappone (1993, 1998, 2002, 2006, 2011), Savonlinna (2006), Santander (2008), Muscat (2014). Di rilevante importanza il ritorno al Rossini Opera Festival nel 2009. Nel 2001 ha partecipato alla Messa da Requiem di Verdi alla Royal Albert Hall di Londra, per il BBC Proms Festival, con la Royal Philharmonic Orchestra e la direzione di Daniele Gatti. Di rilievo la collaborazione con Bologna Festival per un concerto in formazione a cappella con brani di Coppini/Monteverdi, Palestrina e Pizzetti, collaborazione rinnovata nel 2014 con l’esecuzione di brani di Liszt e Szymanowski. Nel 2011 ha partecipato al Mosè in Egitto per la regia di Graham Vick e la direzione di Roberto Abbado, produzione che ha vinto il premio “Abbiati” quale miglior spettacolo dell’anno.