STAGIONE SINFONICA 2024
Hartmut Haenchen direttore
BERG | BRUCKNER
29 MARZO | H 20.30
Auditorium Manzoni
PROGRAMMA
“Drei Orchesterstücke”, op. 6
Scritti attorno al 1914 i Drei Orchesterstücke, ovvero i Tre pezzi per orchestra – Präludium, Reigen e Marsch – sono il primo brano per grande orchestra del compositore austriaco e segnano il suo distacco dal maestro Arnold Schönberg, cui comunque andò la dedica dell’opera, in occasione del suo quarantesimo compleanno. Il loro ampio respiro sinfonico è proiettato verso il futuro, ma guarda da vicino Mahler. Nell’ultimo pezzo, Marsch, la presenza di un “gran martello”, che interviene con tre colpi nell’apice della marcia e poi all’ultima battuta, sembra presagire icasticamente l’imminente apocalisse della Grande Guerra.
I. Praeludium
II. Reigen
III. Marsch
Sinfonia n. 6 in la maggiore, WAB 106 (Cahis 12)
“La mia Sesta Sinfonia è la più sfacciata, ma anche la più sincera”. Anton Bruckner ci lavorò a più riprese, come sua abitudine, in quasi due anni di lavoro dal 1879 al 1881, e alla prima apparizione (non nella sua forma integrale) strappò persino l’applauso a Johannes Brahms, che del compositore austriaco era considerato l’opposto naturale. Sin dall’attacco, si percepisce il clima bruckneriano più schietto, con i violini ribattuti in trasparenza che in pianissimo creano un alone fantastico, subito rinforzato dai gravi imperiosi di violoncelli e contrabbassi, in attesa del tema fragoroso che costruisce letteralmente l’architettura sonora. Memorabile il grande Adagio della Sesta, dall’andamento pensoso e dolente, anticipatore e già presago di quello della Settima Sinfonia, che sedusse l’immaginario cinematografico di Luchino Visconti. Sarà Gustav Mahler, nel 1899, tre anni dopo la morte di Bruckner, a dirigere la prima esecuzione completa della Sesta Sinfonia di Bruckner.
I. Maestoso
II. Adagio: Sehr feierlich
III. Scherzo: Ruhig bewegt (etwas gemessen)
IV. Finale: Bewegt, doch nicht zu schnell
ORCHESTRA DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA
Orchestra di grande tradizione, si sono avvicendati alla sua guida come Direttori musicali Sergiu Celibidache, ZoltánPeskó, Vladimir Delman, Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Michele Mariotti. Tra i direttori d’orchestra che hanno guidato il complesso si segnalano Gary Bertini, Myung-Whun Chung, James Conlon, Pinchas Steinberg, Valery Gergiev, Eliau Inbal, Vladimir Jurowskij, Daniel Oren, Peter Maag, Neville Marriner, Kurt Masur, Riccardo Muti, Mstislav Rostropovič, Esa Pekka Salonen, Georg Solti, Christian Thielemann, Charles Dutoit, Georges Prêtre. L’Orchestra del Teatro Comunale è frequentemente invitata all’estero (Olanda, Romania, Spagna, Francia e Svizzera) e ha partecipato a prestigiosi Festival (Amsterdam 1987, Parma 1990, Wiesbaden 1994, Santander 2004 e 2008, Aix en Provence 2005, Savonlinna 2006, Macao 2013, Muscat 2015, Guanajuato in Messico 2017, Parigi 2018). Un rapporto privilegiato con il Giappone ha dato seguito a svariate tournée, di cui la più recente in giugno 2019 ad Osaka, Tokyo, Yokohama, Fukuoka, con Rigoletto e Il barbiere di Siviglia.
Numerose le produzioni discografiche, tra le quali La Favorita diretta da Richard Bonynge, Oberto Conte di San Bonifacio diretto da Zoltán Peskó, Il barbiere di Siviglia diretto da Giuseppe Patané, La figlia del reggimento diretta da Bruno Campanella, Le maschere e La bohème dirette da Gianluigi Gelmetti, La scala di seta diretta da Gabriele Ferro, Macbeth, Manon Lescaut, Rigoletto, La cenerentola, Messa Solenne e le produzioni videografiche dei Vespri siciliani e di Giovanna d’Arco e Werther dirette da Riccardo Chailly, Armida diretta da Daniele Gatti, Simon Boccanegra e Attila diretti da Michele Mariotti.
L’Orchestra, guidata da Mariotti, ha inciso per Decca un CD di arie sacre con Juan Diego Flórez e per Sony un album di arie romantiche con Nino Machaidze; per Deutsche Grammophon Le Comte Ory con Flórez e La Nuit de Mai, arie d’opera e canzoni di Leoncavallo, con Placido Domingo e per l’etichetta PENTATONE un CD di ouvertures rossiniane per celebrare i 150 anni dalla morte del compositore.Nell’aprile 2021 l’Orchestra ha registrato per Deutsche Grammophon un disco di prossima uscita con il tenore Benjamin Bernheim e Frédéric Chaslin sul podio.
Nel marzo 2013 i corpi artistici del Teatro Comunale di Bologna diretti da Mariotti sono stati protagonisti del concerto inaugurale del IV Festival internazionale Mstislav Rostropovich di Mosca eseguendo la Messa da Requiem di Verdi. Poi nell’ottobre del 2015 hanno inaugurato la rassegna Lingotto Musica presso l’Auditorium Giovanni Agnelli di Torino, dove hanno eseguito lo Stabat Mater, l’Ouverture e le Danze dal Guillaume Tell di Rossini. Inoltre, la nuova produzione della Bohème al Teatro Comunale, con la regia di Graham Vick e la direzione di Mariotti, ha vinto il Premio Abbiati come miglior spettacolo del 2018.
Dopo una trentennale partecipazione al Rossini Opera Festival (dal 1988 al 2016), il 2017 ha segnato una nuova collaborazione tra il Teatro Comunale di Bologna e il Festival Verdi di Parma che, tra le varie produzioni, ha visto impegnata l’Orchestra nello Stiffelio firmato da Graham Vick. Andato in scena al Teatro Farnese, ha ottenuto un grande successo di pubblico e critica vincendo il Premio Speciale del 37° Premio della critica Musicale “Franco Abbiati”. Nel 2019 l’Orchestra è stata protagonista al Festival Verdi nella Luisa Miller alla chiesa di San Francesco del Prato a Parma e nell’Aida al Teatro Verdi di Busseto, mentre nel 2020 di un concerto sinfonico diretto da Valerij Gergiev al Teatro Regio di Parma. Da gennaio 2022 la Direttrice Musicale del Teatro Comunale di Bologna è Oksana Lyniv.